Guardami - il Talk

Concept

La sostanza è più importante della forma? Non sarà solo il frutto di una retorica un po’ conformista? In una società che viaggia sempre più veloce e nella quale siamo costantemente stimolati da messaggi pubblicitari, la forma, come veicolo e vettore di contenuti, può divenire essa stessa sostanza. Oggi, infatti, la comunicazione sembra puntare verso forme alternative, prorompenti, capaci di incuriosire, stupire, scioccare e contaminarsi con altre realtà produttive, fino a creare nuove tendenze. Moda e design sono, per prime, alla continua ricerca di “testimonial” nel forsennato tentativo/bisogno di produrre “icone”: la mission di questo programma è proprio raccontare queste metamorfosi mixando passato, presente e futuro, da una prospettiva in grado di catturare lo sguardo dello spettatore. Guardami è quindi un invito a seguire il modo in cui la gente comune metabolizza le tendenze di questo “mondo” per farle proprie e tradurle nel vivere quotidiano. Attraverso gli occhi della conduttrice vivremo la strada da vera ispiratrice di un format che, come in un gioco di specchi, rivela e riflette l’immagine di una società in continuo cambiamento. Parlare di moda e design, in questo programma, significa parlare di vita, dei più diversi stili di vita: le abitudini, le passioni, la fantasia e la creatività delle persone sono gli ingredienti per reinterpretare le novità dei grandi stilisti, dei capi suggestivi ma immettibili, dei lussi che si possono “guardare ma non toccare”. Se la strada è il set, il luogo d’incontro, di scambio, in cui si consumano i riti del nostro vivere, allora la conduttrice si muoverà attraverso questo flusso, in una grande città italiana, alla ricerca di uomini, donne e ragazzi disposti a raccontare il proprio “stile” e accettare qualche consiglio. Guardami non si limita alla realtà nazionale, ma apre continue finestre anche sulle nuove tendenze che nascono nelle strade di altre metropoli del mondo. Un parallelismo che, ogni tanto, verrà interrotto per aprire spazi di approfondimento con l’aiuto di esperti, con i quali cercare di comprendere meglio i fenomeni del costume (sociologi, storici, psicologi), e personaggi famosi, in grado di farci entrare nel loro vissuto per arricchire il nostro “viaggio” con aneddoti, ricordi e curiosità legati al tema della puntata. Alla conduttrice non è affidato il solo compito di lanciare gli argomenti, ma deve raccontarli, attraverso interviste, incontri, scambi, esperienze dirette che si susseguono attraverso un meccanismo di associazione di idee. I suoi occhi, con riferimento al titolo, sono il nostro sguardo sul mondo. La conduzione non è didascalica, rassicurante o politicamente corretta; al contrario, è capace di spiazzare all’improvviso i suoi interlocutori, di provocare reazioni contrastanti in chi la incontra per strada, o in chi la guarda da casa. Non ha peli sulla lingua e può anche cambiarsi d’abito durante un’intervista, ma la sua imprevedibilità non pregiudica mai la logica narrativa del programma; lei sa sempre come attirare l’attenzione tenendo lo spettatore in equilibrio tra ciò che lei vede e quello che viene mostrato dalle telecamere. L'impatto visivo di questo format è l'elemento che lo contraddistingue. Essendo la strada il set principale, il racconto sarà valorizzato da una regia dinamica di taglio cinematografico, con inquadrature suggestive e un montaggio serrato.

 

Le novità di questa versione:

  • Ogni puntata è tematica e di conseguenza le storie dei ragazzi sono tre differenti “declinazioni” dello stesso argomento
  • Lo studio, dove conduttrice e opinionista guidano l’approfondimento talk con gli ospiti, coinvolgendo anche i ragazzi “protagonisti” della puntata, collegati via web
  • Le attività dei giovani tra i 18 e i 25 anni, che costituiscono l’argomento delle puntate, vengono selezionate perché sono “spettacolari” e “fisiche” (sport, musica, danza, recitazione), “artistiche” (moda, design, fotografia), o ancora per il fatto di essere “curiose” e “innovative” (writers, web)
  • Le tre storie vengono narrate attraverso tre filmati da 5 minuti, con uno stile “cinematografico”. A completamento del programma, brevi schede di costume e tendenza sull’argomento della puntata.

ideato e scritto da Gianluca Mauri e Alessandro Ferrara