GPS

PROLOGO

La definizione del termine “geopolitica” coniata dal geografo francese Yves Lacoste, non è forse la più illuminata, quella più breve, o la più largamente condivisa, data la quantità di definizioni presenti sui dizionari di lingue moderne, ma se oggi crediamo che sia possibile declinare questa disciplina anche attraverso il linguaggio televisivo, non possiamo non rendere omaggio a colui che nel dopoguerra ne rilanciò lo studio, liberando la geopolitica dalla pesante etichettatura di “pseudo scienza nazionalista”. “Viene considerata geopolitica quella situazione nella quale due o più attori politici si contendono un territorio. In questo contendere, le popolazioni che abitano il territorio conteso, o che sono rappresentate dagli attori che se lo contendono, devono essere coinvolte in questo conflitto attraverso l'uso degli strumenti di comunicazione di massa".

MISSION

La geopolitica è una materia di nicchia perché poco conosciuta o è poco conosciuta perché di nicchia? Questa è la domanda che un autore televisivo si pone prima che un produttore e un direttore di rete possano corrugare la fronte in cerca di una spiegazione, anche se il paper format è granitico nella sua struttura, contenutisticamente interessante e spettacolare nello svolgimento: quindi va subito chiarito che una risposta esaustiva, in grado di spazzare in un baleno ogni tipo di perplessità legata all’originalità del tema, non esiste. Infatti, l’unico modo di tranquillizzare un’emittente televisiva sulla fattibilità di un programma è addurre esempi, non chiacchiere. In teoria, programmi monotematici su giardinaggio, arredamento, moda, design, riciclo, antiquariato, edilizia, ingegneria, chirurgia, meccanica, carpenteria, storiografia, teatro e arte non avrebbero dovuto avere un futuro in tv, in quanto settoriali; e invece, nel corso degli ultimi dieci anni, questo tipo di format ha avuto un successo clamoroso e dai canali minori della tv digitale e satellitare è passato alla conquista della televisione “generalista”. Questo per sottolineare come oggi, probabilmente, non esistano più argomenti “non televisivi”, e anche ciò che un tempo era considerato scabroso, trova il suo spazio sul piccolo schermo. In sintesi, è solo la “chiave” con cui si propone un progetto che deve essere giudicata. GPS, alias "geo politicamente scorretto" è un format intelligente, interessante, indipendente, moderno e dinamico che affronta temi attuali e di ampia risonanza mediatica, da una prospettiva inusuale per l’approfondimento televisivo; e lo fa con un linguaggio chiaro, semplice e graficamente avanzato.

CONCEPT

L’operazione di “restyling” televisivo ha due caposaldi: il primo è uscire dal linguaggio “scritto”, accademico e a volte autoreferenziale della rivista, il secondo è “animare” lo stile grafico delle cartine geografiche elaborate ad hoc per gli argomenti trattati. Un conduttore giovane, preparato e “apolide” presenterà i suoi ospiti all’interno di un salotto-studio dal fascino retrò o coloniale. Ogni puntata sarà centrata su un argomento differente e gli ospiti in questione faranno di tutto per “accendere” un talk che ovviamente li vedrà intellettualmente contrapposti. A margine della discussione sono previsti dei collegamenti con persone o esperti che vivono le realtà di cui si sta parlando. Oltre questo, il programma si avvarrà di alcuni servizi-inchiesta utili ad aprire delle finestre con cui avvalorare o smentire tesi, valutare la percezione generale dell’argomento trattato o denunciare situazioni pericolose. L’ultimo elemento è la trasformazione grafica. La spettacolarizzazione del programma è affidata proprio alla possibilità che oggi ci apre “l’infografica”: una tecnica che sembra “rivisitare” quella delle illustrazioni animate dei cinegiornali dello scorso secolo e che “rende vive” le bellissime carte geografiche delle riviste di settore.

 

 

 

 

 

ideato e scritto da Gianluca Mauri