I Quaderni Del Divano

ideato e scritto da Gianluca Mauri

Probabilmente, neanche Casey Fenton, in procinto di partire per l’Islanda nel lontano 2003, immaginava che quel suo stile di viaggio raffazzonato sarebbe diventato un fenomeno sociale capace di mutare prospettiva sul modo di conoscere il mondo. Eppure, dieci anni dopo, il Couch Surfing è “praticato” da oltre tre milioni di persone appartenenti a 212 Paesi diversi. È difficile da credere, ma quello che sembrava soltanto un espediente per trovare sistemazione gratuita in giro per il pianeta, è oggi una filosofia di vita che ha l’obiettivo di connettere luoghi e persone, creare scambi culturali, diffondere la tolleranza e facilitare la comprensione reciproca. Ma perché questa premessa? Stiamo proponendo un programma di respiro internazionale? Vedremo Amsterdam, Sidney e Kuala Lumpur saltando da una seduta in pelle a una in rayon? La risposta è no. Se il Couch Surfing ha davvero questa potente forza aggregante e il suo sottotesto suona come il ritornello di quella bella canzone degli Smiths (love, peace and harmony…), allora c’è un compito che dobbiamo assolvere prima di guardarci “intorno”; perché se esiste un popolo litigioso, variegato, multilingue e sostanzialmente composto da una miriade di città stato, quel popolo è il popolo Italiano. In sintesi, Casey Fenton We need you! o quantomeno, di prendere in prestito la tua idea per spostarci da un divano all’altro all’interno dei confini dello “stivale”. E forse, così facendo, daremo pace a Massimo D’Azeglio e a tutti coloro i quali hanno sofferto e soffrono di un Paese che è ancora vittima di una frammentazione linguistica e culturale. L’idea è quella di utilizzare il Couch Surfing come “mezzo” per entrare nelle case della gente reale e mostrare gli Italiani per quello che sono. Senza trucco, senza retorica, senza cartoline, archetipi e stereotipi. Lo spettatore assisterà alla composizione di un “puzzle” antropologico del Paese attraverso il diario di uno scrittore itinerante.