Like a rolling stone

 

PROLOGO

Una giovane donna parla incessantemente al telefonino, un ragazzo giapponese con la sigaretta dietro l'orecchio muove la testa a tempo, seguendo una musica che esiste solo nella sua testa; sull'ultimo sedile in fondo sta un signore anziano. Dorme, o forse sogna soltanto. Rigira tra le mani macchiate dal tempo una piccola scultura in legno. Improvvisamente solleva il volto e mi guarda. E i suoi occhi raccontano una Storia...

IL MEZZO

C'è un luogo che è sempre in movimento. Un luogo che esiste solo in uno spazio fisico dilatato, mutevole, costantemente altro. Un non-luogo, direbbe qualcuno (se fosse greco, direbbe u-topia). È il vagone di un mezzo del servizio pubblico. Ogni città ha i suoi autobus, le metropolitane, i tram. E  ognuno di questi mezzi potrebbe  raccontare non una ma cento, mille storie. Storie di uomini e donne che hanno conosciuto la guerra e assaggiato la fame, lavorato una vita per un tozzo di pane, lottato, amato, riso e pianto. Poeti, impiegati, ballerine, attori. Immigrati, emigrati, migranti. Matti, parolieri e santi. Storie che aspettano solo di essere raccontate. Basta saper ascoltare. E raccontare.

IL FORMAT

Il programma è  un  “settimanale di servizio pubblico itinerante”. Ogni settimana in una città diversa, racconta le storie di donne e uomini incontrati sui mezzi pubblici. Il conduttore è un esploratore, un antropologo della contemporaneità, un impiccione. Voce dentro e fuori campo, raccoglie le testimonianze di gente comune che custodisce il tesoro di una Storia da raccontare. Li segue in casa, al lavoro, al parco. Riprende documenti, fotografie, ricordi. Perché chi siamo oggi è quello che siamo stati. C'è il ragioniere che costruisce barche con gli stuzzicadenti, e le sistema sotto le foto del nonno marinaio. C'è la studentessa che la notte si spoglia in webcam perché l'affitto a Bologna non è come a Roma o Milano, ma siamo là. C'è il maestro col romanzo nel cassetto. L'etiope che quasi non ce l'ha fatta, su quella barca, ma ora è qui, ed è questo che conta. C'è l'Italia che aspetta un giorno migliore, o sogna un domani che non arriva mai. Storie senza prezzo, che costano solo un euro. Quanto un biglietto del tram. Basta saper guardare, basta voler girare. Come se non ci fosse una casa alla quale tornare. Like a rolling stone.

ideato e scritto da Giovanni Laccetti